Fusione nucleare: nuova tecnologia per realizzare unità affacciate al plasma di divertori di macchine Tokamak
Una delle maggiori problematiche da affrontare nella progettazione/costruzione dei reattori a confinamento magnetico di tipo “Tokamak” è lo smaltimento del calore e delle particelle esauste prodotte dalla reazione di fusione nucleare all’interno della camera da vuoto del reattore stesso.
Questa funzione viene svolta dal cosiddetto Divertore del reattore, che è essenzialmente uno scambiatore di calore costituito da una cassetta di supporto e da unità di raffreddamento ad acqua definite PFU (Plasma Facing Unit) che viene sollecitato termicamente e meccanicamente. Infatti, le superfici di queste unità sono lambite dal plasma e pertanto raggiungono temperature che possono superare 2000°C.
L’invenzione permette di realizzare principalmente queste unità (PFU) attraverso la giunzione simultanea dei diversi materiali costituenti.
Il processo messo a punto da ENEA, definito nel brevetto e completamente operativo, consente la giunzione degli elementi che compongono le PFU costituite da materiali metallici ma anche da materiali refrattari ottenendo un prodotto, a fine processo di saldatura, completamente in tolleranza e senza la necessità di ulteriori lavorazioni meccaniche o trattamenti termici.
Questo processo può essere utilizzato per la produzione di PFU di serie per i reattori Tokamak, dove è necessaria una giunzione ad alta affidabilità e precisione di materiali di diversa natura che attualmente vengono realizzati con tecniche convenzionali come brasatura/saldatura. Inoltre, il processo non ha bisogno di materiali d'apporto tipici di tali tecniche che possono essere considerati elementi "inquinanti" all'interno di una macchina Tokamak. Tutto ciò consente di abbassare la temperatura di saldatura e quindi limita le deformazioni e le ossidazioni dei componenti dovute alle elevate temperature necessarie con altri processi evitando la perdita di proprietà termo-fisiche di leghe eventualmente utilizzate.
Tale invenzione può essere potenzialmente implementata anche in ambito automotive o aerospaziale là dove è necessario lo smaltimento di calore e quindi dove c’è la necessità di gestire elevate temperature.