Brevettato un sistema innovativo per la generazione di neutroni utile per la produzione di radiofarmaci
A seguito della globalizzazione e dell’accesso ai servizi sanitari di porzioni sempre più grandi della popolazione mondiale, si è assistito in anni recenti al progressivo aumento della domanda di metodi diagnostici e terapici basati sui radiofarmaci. A fronte di ciò, il progressivo invecchiamento, e talvolta la chiusura, dei reattori nucleari dedicati alla produzione mondiale di radiofarmaci sta comportando difficoltà sempre maggiori per adeguare l’offerta mondiale alla domanda. Questa difficoltà è stata evidenziata ripetutamente dalla Nuclear Energy Association (NEA); pertanto tutti i paesi membri, tra cui l’Italia, si sono impegnati a formulare soluzioni.
Presso i laboratori ENEA di Frascati, tramite la macchina FNG, si producono neutroni da 14 MeV indirizzando ioni deuterio accelerati su una targhetta attiva di Titanio in cui sia stato precedentemente impiantato trizio. L’impiego dei neutroni veloci di 14 MeV consente di ottenere i più importanti radioisotopi medicali o precursori. Tra questi è molto richiesto il Molibdeno 99 che, tramite il processo citato, può essere prodotto con elevata purezza partendo da Molibdeno metallico, anziché da Uranio come avviene nei reattori tradizionali. È noto da tempo che il processo per produrre neutroni da 14 MeV è riproducibile su scala industriale utilizzando un bersaglio rotante anziché una targhetta fissa. Un limite tecnologico alla produzione di neutroni su scala industriale è tuttavia costituito dalla difficoltà di evacuare l’elevata potenza termica che si sviluppa nel processo. Nel passato è stato proposto di veicolare il fluido refrigerante mediante pompe e connessioni dotate di tenuta rotante; tuttavia questa tecnologia non offre garanzie contro il rilascio accidentale di fluido radioattivo negli ambienti di lavoro, pertanto sarebbe difficilmente accettabile per produzione industriale.
L’invenzione brevettata dall’ENEA consiste in un disegno del tutto innovativo dell’apparato per la generazione di neutroni. Il bersaglio rotante è completamente sigillato per evitare ogni rischio di contaminazione verso l’esterno. La circolazione del fluido refrigerante avviene per effetto della rotazione stessa del dispositivo. I processi di scambio termico si basano sul cambiamento di fase e, grazie all’elevata efficienza, assicurano l’evacuazione di potenza nell’ordine di alcuni MW secondo quanto richiesto dalle applicazioni industriali.
Il progetto, se industrializzato, consentirà di fornire ai produttori di radiofarmaci i radioisotopi più richiesti, tra cui il Molibdeno 99, con elevata purezza, ad un costo competitivo e in quantità sufficiente a soddisfare largamente il fabbisogno nazionale.